domenica 25 settembre 2016

Sul diventar vecchi e altre storie...

Sì può all'alba dei 30 anni trovarsi ad amare ed odiare a contempo ciò che si è diventanti? Può sembrare una lagna post-adolescenziale, ma c'è una profonda differenza tra l'adolescente, che non  sa cosa vuole essere, e quindi si odia perché non trova il suo posto nel mondo, e il 30 che riflette su ciò che scelte e caso lo hanno fatto diventare.
Se è vero che soffermarsi troppo sui "se ed i ma" del passato è inutile e un po' masochistico, come si sul dire "del senno di poi son piene le fosse", è vero anche, che arrivati ad un certo punto della propria vita e  accettato il fatto che l'età della spensieratezza è finita, un bilancio sulle 3 decadi passate su questa terra è in qualche modo inevitabile.
E  allora eccoli arrivare tutti assieme i "ma se avessi", i "ma se non avessi", i "forse avrei potuto" e i "ma chi cazzo me l'ha fatto fare"; ed ecco che un vago senso di depressione ti si insinua dentro. Tuttavia se ti fermi a ragionare ti rendi conto che il tuo vissuto si ti ha reso la persona che sei, ma è anche dipeso dalla persona che pian piano diventavi. E allora è inutile struggersi più di tanto per il passato. Forse è la condizione di "eterni adolescenti" della mia generazione che porta a tentare di vivere attaccato ad una vaga idea di passato (a me personalmente manca non tanto ciò che facevo ma la spensieratezza con cui lo facevo). Tuttavia prima o poi i conti con "l'adulto" che, volente o nolente, ti è toccato diventare li dovrai fare.
E quindi puoi anche rimpiangere ciò che avresti potuto essere, ed è sempre bene essere critici sulle proprie scelte di vita perché solo i pazzi e gli idioti non si mettono in discussione, ma è importante tenere a mente che le tue paure, le tue insicurezze, le tue scelte morali politiche e culturali, etc. ti hanno reso la persona che sei. E se ci pensi bene le cose che hai fatto, o non fatto, le hai fatte o non fatte perché allora ti sembrava giusto così. E anche qualora tu potessi tornare a 20 anni con la consapevolezza di oggi, le cose sarebbero ben diverse.
In definitiva sarebbe bene fare pace con se stessi, almeno un pochino, e cercare di viversi bene il presente (il futuro non esiste fintanto non diventa presente e poi passato) accettando, seppure con qualche conflitto, i se stessi di oggi...